Tappe evolutiveCon il passare del tempo il bambino apprende sempre di più nuove cose importanti per il suo sviluppo psicomotorio. Intorno ai 2 anni il bambino raggiunge una maggiore autonomia ed indipendenza. E’ questa l’età  in cui compaiono i primi “perchè”, usa in abbondanza il termine “mio”, e cresce l’utilizzo del “no”; avviene l’abbandono del ciuccio, e dopo i due anni molti bambini abbandonano anche il pannolino. Da un punto di vista motorio, ormai il bambino cammina adeguatamente e in modo autonomo; già a partire dai 15 mesi e fino ai 3 anni,  riesce a lanciare la palla dal basso verso l’alto; pedala un triciclo (dai 21 mesi ); compare il salto sul posto; sale e scende le scale tenendosi ad un supporto; si arrampica sui mobili o sale su una sedia per raggiungere degli oggetti; trasporta giochi o scatole pesanti mentre cammina.
Dai 15 mesi in poi il bambino è in grado di imitare linee verticali a livello grafico, costruisce una torre con più di 6 cubi, rovescia i contenitori per svuotarne il contenuto, inizia a discriminare per forme e colori, e compare un inizio di gioco di finzione (“far finta di”).
Il linguaggio è utilizzato sempre più per comunicare, compare l’uso del plurale per alcune parole, attribuisce il nome ad una figura; in ricezione/comprensione su richiesta indica almeno 6 parti del corpo e riconosce un’immagine tra quattro (ad esempio: dov’è il cane?). Come abbiamo già detto a quest’età il bambino tende più all’indipendenza e all’autonomia. E’ quello che vedo e osservo ogni giorno con mia figlia, che tende a fare tutto ciò da sola, proprio perchè verso i 2 anni, i bambini, imitano molto il comportamento degli altri, e soprattutto degli adulti. Infatti a quest’età possiamo notare che alcuni  bambini indossano alcuni vestiti da soli ( il cappello, i calzini, le scarpe), oppure si lavano i denti se aiutati, le manine e la bocca da soli, etc.
Anche il rapporto con gli altri è in evoluzione: intorno ai 2 anni il bambino è più eccitato dalla compagnia degli altri, ed ama molto le attività collettive e stare con i coetanei. A quest’età e fino ai 3 anni il gioco è di tipo “parallelo”, ovvero i bambini giocano vicini ma non insieme.

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Teresa
Teresa
Sono mamma, blogger per passione, laureata in terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, da sempre nel settore della prevenzione e riabilitazione, svolgo il mio lavoro presso studi privati e centri di riabilitazione; collaboro con ludoteche per la presentazione di progetti educativi e ludici in età evolutiva

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